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DA CONCORDIA AD AQUILEIA

Il tratto più nordorientale della Via Annia corre a poca distanza dalle lagune, in un paesaggio agricolo che è nato come frutto di imponenti opere di bonifica che i veneziani intrapresero per strappare terra coltivabile ai capricci del mare. Poco alla volta, la pianura si restringe, mentre verso l'interno fanno la loro comparsa i profili delle prime alture che caratterizzano il confine tra Veneto e Friuli. I contrasti sono forti, in questa zona: verso l'interno scorrono alcune delle arterie più importanti del Nord-Est, oggi come in epoca romana destinate a raggiungere l'Austria e la Slovenia. In direzione dell'Adriatico invece, il paesaggio è ampio e silenzioso, segnato da fiumi, canali e specchi d'acqua che compongono una scacchiera con il verde dei campi e delle vigne. Ad Aquileia termina il tracciato della Via Annia, a da qui in avanti i viaggiatori di venti secoli fa si affidavano ad altre vie, dirette verso i Balcani. Spopolata a causa delle invasioni barbariche - che spinsero la popolazione verso il confine del mare, come a Grado - Aquileia rinacque nel Medioevo attorno all'insediamento religioso della sua splendida basilica, che conserva le tracce artistiche e architettoniche di differenti stadi costruttivi. Anche se la Via Annia terminava qui, certo vale la pena proseguire ancora un poco, verso il lembo più settentrionale dell'Adriatico, per raggiungere Grado. Diverse riserve naturali di questo tratto di costa offrono la possibilità di conoscere da vicino l'ambiente delle lagune.

Da Concordia ad Aquileia

Da Concordia ad Aquileia